I lockdown del 2020 e l’emergenza sanitaria non ancora conclusa hanno inciso in maniera purtroppo molto forte sulle abitudini di socialità di tutti, specialmente dei più anziani. La variabile dell’età inoltre risulta importante anche rispetto al digital divide che nel periodo attuale incide in maniera ancora maggiore oltre che sulle disuguaglianze di accesso ai servizi, anche sulla possibilità di svolgere attività di routine e di relazione. Per la popolazione anziana il digital divide non è quindi solo un tema di esclusione dai vantaggi della società digitale, ma ha a che fare con una forma di esclusione sociale più profonda.
Da queste considerazioni è nato il progetto “Il rete per le solitudini ed il digital divide”, promosso dal Centro Antartide – Università Verde di Bologna APS in partnership con il Centro Sociale 2 agosto 1980 e lo SPI Cgil di Bologna e che si svolge con il contributo del Quartiere Porto Saragozza e la collaborazione del servizio E care/concorso di idee 2021 dell’Azienda USL di Bologna e Lepida SPA, che lavora per creare reti di prossimità tra i soggetti del quartiere che non solo contribuiscano a ridurre il divario digitale attraverso attività di supporto tra pari ma che operino in un’ottica di prevenzione e contrasto alle fragilità e alle solitudini attraverso lo sviluppo di comunità.
Il progetto è stato avviato con un breve corso di formazione gratuito “Digitale Salutare” rivolto a soggetti del territorio, anziani ma non solo, che diventano così i primi nodi della rete diffusa di contrasto al digital divide e alla solitudine nel Quartiere Porto Saragozza: il corso, che si è svolto in presenza presso il Centro Due Agosto, ha trattato i principali e più utili servizi online (SPID, Fasciolo Sanitario Elettronico, home banking e pagamenti, spesa online, Social Network). Il corso ha trattato anche con attenzione il tema del bilanciamento tra l’uso di servizi online e offline sia dal punto di vista della sicurezza sanitaria ma anche della socialità: in questo periodo sapersi muovere al computer e sul telefonino può servire per non restare isolati ma non deve diventare una condanna e, se è possibile farlo in sicurezza, non ha senso rinunciare ai rapporti di persona e di prossimità. Il corso poi si è evoluto in gruppi di formazione alla pari in cui, con la supervisione di alcuni volontari, le persone interessate possono trovarsi un pomeriggio a settimana a fare pratica sui principali servizi digitali.
Le altre azioni del progetto prevedono un presidio in ottica di attenzione alle solitudini e alla fragilità degli spazi di attesa della Casa della Salute che viene svolto da un team di studenti universitari dell’Università di Bologna in un percorso di ricerca-azione che ha come target specifico i più anziani, e l’attivazione di una rete di prossimità e ascolto che passa attraverso agli esercizi commerciali di prossimità della zona che sono stati coinvolti in una rete di punti “amici” che collaborano all’individuazione e intercettazione dei soggetti anziani fragili e si offrono come punti di ascolto sul territorio diffondendo anche i materiali del progetto.