OPS! Bologna: studenti universitari in Pronto Soccorso, dall’umanizzazione alle fragilità

Lunedì 28 novembre alle 15.30,  presso la Sala VIII Centenario dell’Università di Bologna a Palazzo Poggi, la presentazione degli esiti della seconda edizione del progetto di ricerca-azione OPS!, promosso dal Centro Antartide, che prevede la presenza di studenti universitari dei corsi di laurea dellarea della ricerca sociale e antropologica negli spazi di attesa del PS cittadini che nellambito del loro tirocinio curricolare si dedicano allaccoglienza, alla cura dellattesa e allosservazione sul campo,  in sinergia con le equipe della medicina di emergenza. Quest’anno con un focus di ricerca che, dopo i mesi di fase più acuta della pandemia, mette al centro un tema di fondamentale importanza per la città: le fragilità

I Pronto Soccorso cittadini, dopo la contrazione degli accessi che aveva contraddistinto le fasi più acute della pandemia, hanno visto durante il 2022 un aumento esponenziale degli accessi, che hanno raggiunto in tanti casi anche una media decisamente superiore a quella precedente al 2020. Un segno della più ampia crisi che il COVID ha lasciato in eredità al sistema sanitario territoriale ma anche un indizio di una sempre maggiore e più diffusa necessità di avere un punto sicuro di accesso a cui fare riferimento in caso di difficoltà, sanitarie e non solo.  È proprio in questo momento così particolare, tra nuove ondate di coronavirus e restrizioni che sono fatte via via più lievi, che si è svolta la seconda edizione del progetto di ricerca azione OPS! In rete contro le solitudini, dal pronto soccorso alla città, che ha previsto il ritorno nelle sale di attesa dei PS cittadini e delle Case della Salute, di una particolare task force dell’accoglienza, costituita da studenti dell’Università di Bologna, presenti in questi spazi sanitari nell’ambito del loro percorso di tirocinio curricolare con funzioni di “cura dell’attesa” ma allo stesso tempo di osservazione partecipante sul campo.

Il progetto, che nel 2019 era stato sperimentato e accompagnato da una approfondita valutazione di impatto, è promosso dal Centro Antartide di Bologna con la collaborazione dell’Università di Bologna, Azienda USL di Bologna, Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna – Policlinico S. Orsola Malpighi, Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, Agenzia sanitaria e sociale regionale – Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna e il contributo della Fondazione Carisbo. Per questa nuova edizione, che ha visto quasi 30 studenti partecipanti da diversi corsi di laurea dell’Università di Bologna, da Antropologia a Sociologia e Servizio sociale, da Scienze della Comunicazione a Sviluppo Locale e Globale, l’obiettivo è stato quello di indagare sul tema delle fragilità, attendendosi, nel periodo di graduale uscita dalla pandemia, di incontrare, specialmente nell’ambito dei cosiddetti “accessi impropri” ai Pronto Soccorso cittadini, ingressi legati a situazione di fragilità, anche nuove. L’idea al centro del progetto, come già sperimentato, è quella di utilizzare lo spazio e il tempo “interstiziali” dell’attesa tra il triage e la prima visita medica come occasione di umanizzazione ma anche di ricerca.

L’evento del 28 novembre, che sarà aperto dal benvenuto di  Giovanni Molari, Magnifico Rettore dell’Ama Mater Studiorum – Università di Bologna, da un messaggio  di  Raffaele Donini, Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna e dai saluti di  Chiara Gibertoni – Direttrice Generale Policlinico Sant’Orsola Malpighi, Paolo Bordon – Direttore Generale Azienda Usl di Bologna e Anselmo Campagna – Direttore Generale dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, vuole condividere, in un confronto a più voci tra i vari partner di progetto, l’esito di questa ricchissima attività che nel corso degli anni è divenuta anche oggetto di un protocollo di intesa con l’università di Bologna.

In una prima sessione, aperta dalla Delegata del Rettore dell’Ama Mater Studiorum – Università di Bologna all’impegno Pubblico Maria Letizia Guerra, sarà approfondito il valore di questa esperienza dal punto di vista degli studenti, non solo per quanto riguarda il loro percorso curricolare  ma anche per quanto concerne la possibilità di mettersi in gioco in maniera molto diretta e con un impatto sociale positivo sulla città che, anche solo temporaneamente, abitano. Interverranno in questo confronto Francesca Saccardi – Presidente Consiglio degli Studenti, Caterina Rizzato (Servizio Sociale), Sara D’Amelio e Riccardo Toni (Antropologia Culturale ed Etnologia), tirocinanti del progetto OPS e  il professor Alessandro Martelli – Coordinatore del Corso di Laurea in Sociologia.

La seconda parte dell’incontro sarà finalizzata a condividere e discutere gli esiti della ricerca del progetto in materia di fragilità, che saranno illustrati da Sara Branchini, Vice Presidente del Centro Antartide, e a condividere uno sguardo sugli sviluppi futuri di questa attività. Interverranno  Maria Cristina Zambon, Comune di Bologna, Area welfare e promozione del benessere della Comunità (da confermare), Grazia Bulgarelli, Responsabile Servizi Sociali Ospedalieri Policlinico Sant’Orsola Malpighi, Marco Nigrisoli, Responsabile Pronto Soccorso Istituto Ortopedico Rizzoli (da confermare) e Carlo Descovich, Direttore UOC Governo Clinico, Ricerca, Formazione e Sistema Qualità Azienda USL di Bologna.

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Per informazioni: Centro Antartide – centroantartide@gmail.com – 051/260921

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