I giovani caregiver sono bambini e ragazzi di età inferiore ai 18 anni (anche fino a 5) che forniscono cura, assistenza e supporto a membri della famiglia che hanno una disabilità, una patologia cronica, una malattia mentale o altre condizioni che necessitano di cura. Essi si fanno carico di molte responsabilità tra cui il supporto emotivo, la cura della persona, la cura della casa e la gestione del budget familiare.
Secondo la stima, almeno il 7,3% dei ragazzi e il 6,9% delle ragazze tra i 15 e i 24 anni si prendono cura di adulti o anziani fragili, e questa è solo una parte di una realtà sommersa ben più ampia.
Ad oggi mancano strumenti accurati per individuare questi giovani e giovanissimi che in tanti casi faticano, anche a livello sociale, a essere considerati soggetti attivi della rete di cura.
Il progetto Giovani Caregiver della Città Metropolitana di Bologna ha come obiettivo quello di guidare comunità professionali, scolastiche, educative e non solo per individuare e sostenere i giovani che, per necessità e responsabilità, si prendono cura dei loro cari e svolgono in prima persona una quota di welfare. Non si tratta tanto di indirizzare questi soggetti ai servizi competenti per il supporto psicologico, ma di un sostegno più ampio che coinvolge la società a più livelli: si tratta una presa in carico comunitaria.
Le attività sono caratterizzate da un percorso partecipativo che coinvolge distretti, comunità territoriali e comunità scolastiche in cui le attività di comunicazione hanno un ruolo centrale.
All’interno del progetto giovani caregiver è proposto un percorso per ognuno dei sei distretti; ciascun percorso comprende quattro incontri con i facilitatori.
Il primo incontro vede coinvolti i referenti scolastici e gli insegnanti del territorio per fornire gli strumenti necessari per individuare e valutare i giovani caregiver, mentre nel secondo lo stesso target deve identificare alcune modalità di supporto che possano essere attivate dal sistema scolastico. Il terzo appuntamento riguarda le modalità di presa in carico comunitaria e il quarto è mirato ad individuare almeno un’azione sperimentale per distretto.
Lo scopo è, insomma, quello di supportare e dare sollievo ai caregiver, definendo in maniera più dettagliata obiettivi, ruoli e funzionamento nella rete anche comunicativa immaginata nel primo incontro.
Il progetto presenta diverse finalità:
• Diffusione della conoscenza del fenomeno e definizione di strumenti (anche legati ai contesti scolastici) per l’individuazione e la valutazione del carico dei giovani;
• attivazione di reti per il supporto nei vari territori e realizzazione di azioni sperimentali differenziate;
• declinazione territoriale e valutazione di buone pratiche esistenti di supporto ai giovani caregiver;
• formazione e informazione per i giovani caregiver sulle competenze acquisite;
• costruzione di spazi di riconoscimento ed espressione dei e per i ragazzi.
Questa attività favorisce la costruzione di reti tra i servizi esistenti e di rafforzare le comunità territoriali attraverso la collaborazione tra le diverse istituzioni dei territori: le scuole, la sanità e i servizi sociali. Il fine è quello di aiutare i caregiver, supportando le famiglie per garantire ai giovani una maggiore libertà e per ascoltare e considerare le loro esigenze.